Il fenomeno dello smart working in Italia
Lo shock economico e sociale presentato dalla pandemia di Covid-19 rischia di rimodellare le percezioni degli individui e delle organizzazioni sul lavoro e sulle occupazioni e provocare cambiamenti sia micro che macro nel mondo del lavoro.
Il grande "esperimento del lavoro da casa" può cambiare le prospettive occupazionali sul lavoro. Le organizzazioni e i ricercatori possono essere in grado di comprendere meglio quali caratteristiche occupazionali e individuali sono associate all'efficacia del lavoro da casa e designare meglio gruppi e individui occupazionali a lavorare (o non lavorare) da casa.
Erano meno di un milione (il 3% sul totale degli occupati) nel 2019 i lavoratori in smart working nelle imprese private in Italia. Prima del Covid-19 il lavoro agile era un fenomeno di nicchia: l’azienda decideva se renderlo disponibile in base alle necessità e alle policy di welfare aziendale. Il lockdown ed i provvedimenti emergenziali lo promuovono a partire dal 4 marzo. Durante la fase 1, la percentuale di lavoratori “agili” cresce fino al 34% sul totale degli occupati, coinvolgendo circa 7 milioni di lavoratori. Di questi, la maggior parte appartiene al settore privato, mentre circa 2 milioni lavorano nella Pubblica Amministrazione. Con la progressiva riapertura delle attività produttive, a partire dalla metà di maggio ad oggi, la quota di lavoratori da remoto, si attesta al 24% con 1 milione di smart workers nella Pubblica Amministrazione e 4 milioni nel settore privato.
Per alcuni, questa è la prima volta che lavorano da casa. Per altri, questa è la prima volta che lavorano da casa a “tempo pieno”.
Dato questo contesto, è importante pensare a come stai gestendo i tuoi confini casa-lavoro. Puoi sostenere una valutazione chiamata " Gestione dei confini casa-lavoro" (https://miamioh.qualtrics.com/jfe/form/SV_0uOJT0NZwHdqe2x ) per capire come affronti questo disagio. Questa valutazione di 12 domande è gratuita, convalidata e teoricamente fondata. La tua valutazione genererà automaticamente i tuoi punteggi e un confronto con i tuoi colleghi.
I vantaggi dello smart working
La possibilità di lavorare da casa è stata molto apprezzata dagli italiani. Lo smart working ha permesso innanzitutto di migliorare il work-life balance, con più tempo libero da impegnare nelle attività domestiche, nella tutela del benessere personale e familiare. Per il 17% il risparmio economico e di tempo generato dal mancato spostamento sono stati i principali vantaggi dello smart working, per un altro 13% i pro risiedono semplicemente nell’avere più tempo libero a disposizione per i propri hobby o per la famiglia. Altri elementi particolarmente apprezzati ricadono nella sfera “manageriale”: maggiore autonomia (14%) e flessibilità (12%) nella gestione dei carichi di lavoro.
Gli svantaggi dello smart working
Ma il lavoro a distanza ha anche dei lati oscuri. Per alcuni ha comportato un incremento delle ore lavorate (28%) e difficoltà nel separare lavoro e vita personale (il 21% non riesce a staccare la mente dal lavoro, il 25% ha avuto problemi di comunicazione con i colleghi). Tutto ciò comporta spesso anche un senso di solitudine e di isolamento (nel 22% degli smart workers).
Per molti il problema è stato opposto: in una casa priva di una stanza dedicata al lavoro (nel 20% dei casi), affollata da altri familiari o da condividere con i figli piccoli (il 31% ha condiviso gli spazi di lavoro con figli under 12), i problemi di concentrazione sono stati l’ostacolo principale. Questo è vero per il 23% dei degli smart workers e il 31% delle lavoratrici.
La quota più elevata di chi lamenta aspetti negativi legati al lavoro da remoto, infatti, è più elevata tra le donne e fa tornare alla luce vecchie disparità, che vedono le mamme farsi carico della maggior parte delle incombenze domestiche e portano a considerare che lo smart working favorisca maggiormente gli uomini. A conferma di tale tesi: alla domanda “smart working sì o no?” il 15% delle donne è per il no (solo il 9% degli uomini si esprime allo stesso modo).
Tattiche di Segmentazione
Esistono diversi modi per gestire i confini della tua casa di lavoro per assicurarti di mantenere la quantità di segmentazione desiderata.
- Utilizzando la tecnologia. Considerare l'utilizzo di account email separati (o filtraggio e-mail), software di pianificazione che blocca il lavoro e il tempo di famiglia, risposte automatizzate (via testo, e-mail, Slack, o simili), e messaggi di stato per mantenere i confini casa-lavoro.
- Indennità di interruzione. Gli incontri di lavoro sono l'unico momento in cui non permetti interruzioni legate alla casa. Durante il tempo in famiglia, rispondi solo alle chiamate urgenti.
- Confini fisici. Dove siamo seduti è importante. Nella misura del possibile, creare spazi che sono off-limits per la famiglia e, nel lungo termine, cerca diversi luoghi fuori casa dove puoi lavorare comodamente. Ad esempio, gli spazi di coworking (Modello lavorativo adottato per lo più da liberi professionisti che usufruiscono di spazi condivisi in cui disporre di postazioni autonome e al tempo stesso interagire con altre persone) stanno diventando onnipresenti, e potrebbe valere la pena investirci.
- Tempo di blocco. Sperimenta bloccando i giorni e i tempi in cui sarà completato un tipo specifico di attività di lavoro o di dominio domestico. Sia chiaro ai colleghi al lavoro, alla famiglia e agli amici a casa, che questi tempi non sono negoziabili.
- Mantenimento dell'equilibrio. Questa tattica comporta l'equilibrio verso l'esterno la quantità di tempo che spendete nei dominii della casa e del lavoro attraverso un periodo più lungo di tempo che il periodo di 24 ore tradizionale.
Francesco Gelo
References:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7205621/